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Eràclito di Efeso.

Filosofo greco. Tra i massimi filosofi dell'antichità, nel libro Intorno alla Natura, di cui restano numerosi frammenti, sviluppò un'intuizione già presente nei filosofi della scuola ionica, considerando principio di tutto il fuoco. Particolare importanza ha la sua idea dei contrari e della loro dialettica. E. è infatti considerato il fondatore della dialettica, nel senso di aver per primo intuito che l'unità non va concepita staticamente, ma nei suoi elementi contrari. Un'unità dei contrari, regolata dai logos, termine che E. usa per significare sia la parola che la ragione. Elemento primo è, secondo E., il fuoco, simbolo e insieme realtà del divenire, del fluire perenne, che è la vera realtà, il vero essere. Il movimento di tutte le cose è un uscire dal fuoco e un ritornare al fuoco: i contrari, nel loro perenne fluido, sono insieme in lotta e in accordo. Il mondo sussiste, come la fiamma, per il suo mutarsi, per la lotta e l'armonia degli opposti. Pertanto, il fuoco è accordo-disaccordo, realtà fisica e insieme principio razionale che unisce gli opposti, per cui tutto quello che ci sembra opposto è in realtà unito. La scoperta dell'armonia dei contrari è possibile a colui che riflette su se stesso, così da scoprire la ragione di sé e delle cose. Riflettendo, l'uomo si sveglia dal sogno, si libera dal velo che gli impedisce di vedere l'armonia presente tra gli opposti. La filosofia è quindi una liberazione dalle false apparenze, una possibilità di comprendere l'intima e razionale legge del divenire, il logos dell'universo (540 circa - 480 circa a.C.).